Bergamo news - Atalanta, Peluso alla Juve è un affare "storico" da 6 milioni ereditato da Ruggeri

A Bergamo si continua a discutere sul passaggio - ormai solo da ufficializzare - di Federico Peluso alla Juventus. I colleghi di Bergamonews propongono un'interessante ricostruzione storica: Una plusvalenza di quasi sei milioni di euro è un affare più unico che raro nella storia dell’Atalanta. L'imminente cessione di Federico Peluso alla Juventus porterà nelle casse nerazzurre un gruzzoletto niente male. Un tesorino frutto delle qualità mostrate dal terzino romano, ma anche di chi ha creduto in lui nel corso della sua carriera.
A partire da Sandro Turotti (sì, quello che ebbe il coraggio di denunciare il proprio portiere -Paoloni della Cremonese- e dare il via all’inchiesta calcioscommesse), che lo conosce ai tempi della Pro Vercelli. Peluso, cresciuto nel settore giovanile della Lazio con Nesta come modello, era passato alla squadra piemontese nel 2001. Tre stagioni positive in serie C2 gli valgono il passaggio alla Ternana, in serie B. Turotti, nel frattempo arrivato a Bergamo come direttore generale dell’AlbinoLeffe, lo porta in val Seriana nel 2004.
E’ l’AlbinoLeffe delle meraviglie quello, una squadra in grado di raggiungere nel 2008 la finale play-off di serie B (grazie anche a un gol di Peluso in semifinale contro il Brescia), poi persa di misura contro il Lecce. Una cavalcata comunque trionfale, che mise in mostra i gioielli seriani, tra i quali lo stesso terzino romano. Nella stagione successiva, a gennaio, ecco la grande occasione per Peluso, con la chiamata dell’Atalanta di Ruggeri. Un colpo messo a segno dall’allora direttore sportivo Carlo Osti e dal direttaore generale Cesare Giacobazzi, nato da uno scambio con la comproprietà dell’oggetto misterioso Karamoko Cisse. Quello di Peluso, tra l’altro, è stato il primo passaggio di un giocatore dalla Celeste alla Dea.
Mezza stagione per ambientarsi a Zingonia, con la solida Atalanta di Delneri, e poi un campionato un po’ più da protagonista a livello personale ma disastroso per la squadra, con la retrocessione in serie B. Per di più con l’amarissima ciliegina sulla torta dell’autogol nella decisiva sfida contro il Bologna del 2 maggio 2010. Ma al via della preparazione per il campionato cadetto Peluso si ripresenta più carico che mai, anche grazie all’ingaggio di un mental coach (un motivatore personale). In poche amichevoli estive si guadagna un posto da titolare fisso con Colantuono, l’allenatore che in nerazzurro che ha creduto in lui più di tutti. Una serie di prestazioni convincenti in serie B, e un campionato –quello concluso lo scorso maggio- praticamente perfetto.
Peluso si impone così come uno dei migliori difensori italiani, conquista la maglia della Nazionale e segna anche una rete nella sfida vinta per due a zero contro Malta. Il resto è storia recente, con la Juve che dopo un lungo corteggiamento iniziato la scorsa estate se lo aggiudica e l’Atalanta che insacca un milione per il prestito oneroso fino a giugno, con l'obbligo di riscatto a luglio fissato a 4,5 milioni, e un ulteriore premio di valorizzazione (500 mila euro) se la squadra di Conte vincerà lo scudetto. Con una plusavalenza, quindi, vicina a sei milioni per le casse nerazzurre. Un grande affare, ben orchestrato da Pierpaolo Marino, ma soprattutto “ereditato” dalla tanto contestata gestione Ruggeri.