Ci risiamo...

«Queste sono situazioni già vissute, non vorrei trovarmi come allora. […] Sono tre partite di seguito che ci troviamo con ingiustizie arbitrali che ci hanno impedito di raggiungere il risultato. C’era un rigore grande quanto una casa, non scherziamo. […] Ma quale disegno, questa è incapacità… Se ci fosse un disegno sarebbe gravissimo e spero proprio che non ci sia, perché sarebbe più stupido dell’incapacità».
Ecco le dichiarazioni di Massimo Moratti al termine del match contro il Cagliari. Può essere comprensibile l’amarezza per la mancata assegnazione del calcio di rigore, ottima anche l’osservazione riguardo l’assenza di un progetto anti-Inter, peccato però che all’inizio il patròn nerazzurro abbia parlato di situazioni già vissute, con un'implicita e probabile allusione a Calciopoli. Sembra proprio che il presidente si sia contraddetto, innescando la solita spirale di polemiche. Basta qualche errore o presunto tale per attaccarsi ai fatti precedenti l’estate del 2006.
Comunque, non si dovrebbe dimenticare che:
1) le squadre allora punite si chiamano: Juventus, Milan, Lazio, Fiorentina, Reggina e Siena;
2) i bianconeri hanno abbondantemente pagato essendo stati spediti in Serie B;
3) parecchi sbagli a favore dei nerazzurri negli anni a seguire sono stati lapalissiani;
4) la società di corso Vittorio Emanuele è stata prescritta per l’accusa di illecito sportivo.
Questi sono 4 fra i motivi che dovrebbero far pensare che si deve riflettere prima di sparare a zero su determinati argomenti, coinvolgendo anche indirettamente avversari che dominano in campo dall'inizio alla fine.
Questa non è certamente la prima volta in cui si insinuano determinati fatti. Andando indietro negli anni, si può ricordare il popolo nerazzurro convinto ed aizzato nell’inverno del 2010 (subito dopo il derby vinto per 2 a 0 in 9 contro 11) dalla teoria del complotto di Paolillo, che sosteneva: «Qualcosa non va… Si vuole riaprire il campionato in modo non troppo leale»; o ancora meglio lo scorso autunno, dove, dopo qualche penalty dubbio fischiato nei primi match di Serie A, in particolare quelli contro Napoli ed Atalanta, la coppia Ranieri-Moratti cominciò a fare serpeggiare dubbi sull’ipotetica presenza di un progetto anti-Inter. Peccato che i due avessero dimenticato quanti episodi (e non favori) avessero aiutato la Beneamata nella stagione 2007/2008 (scudetto vinto solo all’ultima giornata sulla Roma), quando la squadra di Roberto Mancini inanellò una serie di vittorie accompagnate da clamorosi errori arbitrali, soprattutto nei match contro: Empoli, Parma, Reggina e Catania.
Ma la stagione 2008/2009 non fu da meno, con il “Biscione” che terminò l’annata senza rigori a sfavore (quando se ne sarebbero dovuti assegnare più di uno, da quello su Quagliarella ad Udine a quello su Inzaghi nel derby) e che usufruì di una sconvolgente serie di errori, cominciando dagli abbagli della prima giornata contro la Sampdoria alla clamorosa rete realizzata in fuorigioco da Maicon a Siena, dal gol siglato con la mano da Adriano contro il Milan a quello di Cambiasso al Dall’Ara, con l’argentino servito sempre dal braccio dall’Imperatore.
Dopo tutti questi episodi ed altri non citati, converrebbe davvero riflettere prima di esplodere, magari pensando a quanto la Beneamata sia stata fortunata anche quest’anno contro il Catania, quando non è stato fischiato agli etnei un calcio di rigore limpido o alle scelte arbitrali quanto meno dubbie in occasione della partita con la Sampdoria. I dirigenti della società di corso Vittorio Emanuele dovrebbero pensare che anche una semplice allusione a determinati fatti sia non solo di cattivo gusto, ma anche offensiva per la credibilità del calcio italiano e per decine di milioni di tifosi.
Direttore: Claudio Zuliani
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