Il Mattino - La cena dei Cannavaro, tra risate e amarezza

02.11.2009 16:00 di  Francesco Cherchi   vedi letture
Fonte: Il Mattino
Il Mattino - La cena dei Cannavaro, tra risate e amarezza
TuttoJuve.com
© foto di Filippo Gabutti

Si sono riuniti nella sala riservata di un ristorante al centro di Torino, via del Carmine. Sabato sera i Cannavaro, Fabio e Paolo con le rispettive famiglie e i genitori Pasquale e Gelsomina, clienti d'eccezione al «Regina Margherita», accolti da Luigi Savarese e Pino Minopoli. Due ore dopo la fine di Juve-Napoli, la partita che ha messo di fronte i fratelli. Non si è visto Fabio esultare dopo i gol di Trezeguet e Giovinco perché il rapporto con il Napoli e Napoli non si cancella: l'azzurro è un pezzo importante della carriera e della vita. Ha vinto Paolo e forse pochi l'avrebbero creduto. «Sono strafelice, il gruppo sta lavorando benissimo e meritava una grande soddisfazione come questa», ha spiegato il capitano del Napoli a tavola, dove è stato festeggiato il compleanno di mamma Gelsomina. La soddisfazione più bella è stato il complimento di Fabio, che ha superato l'amarezza per la clamorosa sconfitta per sussurare a Paolo: «Avete meritato di vincere, ci avete messo sotto sul piano del gioco e della corsa». Nel ristorante popolato da cuochi e camerieri napoletani si notavano solo sorrisi, anche quando sono arrivati due compagni di Fabio, Chimenti e Grosso, clienti abituali del locale che fa parte della catena degli imprenditori napoletani Iorio. «Sedetevi con noi, brindiamo a Gelsomina». Altra festa per il compleanno della mamma ieri nella villa sulla collina torinese dove Cannavaro abita con la moglie Daniela, Christian, Martina e Andrea.

Paolo si è trattenuto con Martina e i loro figli Manuel, Adrian e Sofia: ricorderà a lungo l'ultimo weekend perché un trionfo come quello sulla Juve resta nella storia. Cannavaro II aveva sette anni quando nell'88 il Napoli di Maradona e Careca vinse sul campo del vecchio Comunale per 5-3. La squadra avrebbe conquistato la coppa Uefa sei mesi dopo. E questo Napoli dove può arrivare? Paolo non guarda così lontano: «Pensiamo alla prossima, come dice Mazzarri». Sabato Fabio si è confermato campione vero quando si è recato negli spogliatoi del Napoli per fare i complimenti al fratello, a Mazzarri e agli altri azzurri. «Tutto meritato». Il capitano della Nazionale ha ricordato con il magazziniere Tommaso Starace il giorno del suo debutto in serie A. Era il '93 e Bianchi lanciò il diciannovenne Cannavaro contro la Juve a Torino. Lo sostituì perché Di Canio gli faceva girare la testa. Finita la partita, il ragazzo della Loggetta diede una mano ai magazzinieri, caricando le borse sui pullman.