Gazzetta - Conte, squalifica ridotta. Forse in panchina il 6 gennaio. La rabbia del tecnico: "Mi condannano sul nulla"

05.10.2012 08:20 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Gazzetta  - Conte, squalifica ridotta. Forse in panchina il 6 gennaio. La rabbia del tecnico: "Mi condannano sul nulla"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

E' il giorno del giudizio per Antonio Conte. Stamattina, infatti, il presidente Massimo Zaccheo e gli arbitri Guido Calvi ed Enrico De Giovanni consegneranno al segretario del Tnas la "sentenza breve". Secondo l'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", molto probabilmente il tecnico bianconero tornerà in panchina allo Juventus Stadium il 6 gennaio 2013, quindi con un po' di ritardo rispetto alle anticipazioni di martedì scorso, che davano per certo i 4 mesi. La squalifica - riferisce la rosea - sarà quantificata in giorni e non in mesi.
Gli avvocati di Antonio Conte, Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero - riportano Maurizio Galdi e Francesco Ceniti - puntavano al proscioglimento, ma in via "subordinata" avevano chiesto 4 mesi di stop in "linea" secondo le loro memorie con quanto dato ad altri (il caso di Mutti), considerando anche i patteggiamenti. I sei mesi era quello che veniva definito "minimo edittabile": gli ultimi casi di omessa denuncia (a Conte è contestata per AlbinoLeffe-Siena) erano stati sanzionati proprio con 180 giorni d’inibizione.

Al di là della squalifica e dello stop che dovrà scontare Conte, la Federcalcio (con i suoi legali Luigi Medugno e Letizia Mazzarelli) ha visto comunque confermare l’impianto accusatorio: c’è stata l’omissione di denuncia. Inoltre il Collegio arbitrale del Tnas ha respinto le richieste istruttorie presentate dalla difesa di Conte e che prevedevano l’audizione di Mastronunzio sulla sua esclusione dalle ultime gare del Siena di quella stagione attribuite, nelle memorie difensive, a un infortunio. L’accoglimento avrebbe solo allungato i tempi.
Conte aveva sperato nell’assoluzione ed ora sarebbe comprensibilmente amareggiato, perchè si sente vittima di una enorme ingiustizia e lo ha ribadito a muso duro anche agli avvocati che gli facevano notare il bicchiere mezzo pieno. "Mi condannano sul nulla, i miei colleghi non capiscono che una accusa del genere può essere contestata a tutti. Come posso difendermi? Vorrà dire che girerò con una telecamera in testa così ogni cosa che dico e faccio resterà registrata", si è sfogato con gli amici più cari e i familiari.