VUCINIC a La Gazzetta: "Champions alla nostra portata. Pogba pronto per palcoscenici importanti. A Zeman devo tanto. Io e Jovetic alla Juve? Che orgoglio per il Montenegro"

VUCINIC a La Gazzetta: "Champions alla nostra portata. Pogba pronto per palcoscenici importanti. A Zeman devo tanto. Io e Jovetic alla Juve? Che orgoglio per il Montenegro"TuttoJuve.com
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
venerdì 14 settembre 2012, 08:36Primo piano
di Redazione TuttoJuve

 

Archiviate le gare con la propria Nazionale, Mirko Vucinic è pronto a trascinare la Juventus sia in campionato che in Champions. A pochi giorni dalle delicate trasferte di Genova e Londra, l'attaccante montenegrino ha esternato le proprie sensazioni in una lunga intervista firmata da Mirko Graziano su "La Gazzetta dello Sport". Ecco i passaggi principali:

"LA SERIE A E' L'UNIVERSITA' DEL CALCIO" - "Se il campionato italiano è più povero? Più povero non so, di sicuro resta il campionato più difficile. La Serie A è la vera università del calcio. Qui si respira tattica 24 ore su 24, si impara a giocare in tutti i sensi. Parlo allora degli attaccanti, e vi dico che ho visto arrivare da fuori presunti fenomeni che hanno poi fatto malissimo. Gli spazi sono minimi. Solo se sfondi in Serie A sei pronto per qualsiasi campionato".

"POTEVO ANDARE ALL'ESTERO, MA..." - "Ho avuto la possibilità di andare all’estero? Prima di arrivare alla Juve mi hanno cercato dall’Inghilterra e dalla Francia.... Perché ho detto no? Per mel’Italia è il massimo, professionalmente e a livello familiare".


"INTER E MILAN LE PIU' TEMIBILI IN ITALIA" - "Le avversarie più pericolose per lo Scudetto? Dico soprattutto le milanesi, poi Napoli e anche Roma. Vado controcorrente? La storia conta. Avete idea del passato di Milan e Inter? Hanno una tradizione eccezionale, ma non soltanto quella. Sono squadre piene di campioni veri".


"A ZEMAN DEVO TANTO" - "Che effetto mi farebbe lottare con la Roma per lo Scudetto? Mi farebbe piacere, lì ho trascorso cinque anni importanti della mia vita. E comunque è una squadra pericolosa, ha giovani interessanti. Zeman? Tecnico eccezionale, di grandissimo carisma, unico nel valorizzare i giocatori a disposizione. Il calcio italiano mi ha conosciuto grazie a lui. I tempi del Lecce? Bei tempi, i più belli della mia vita. A Lecce tornerò a vivere una volta smesso di giocare. Che tipo è Zeman? Una manna per gli attaccanti. A livello di condizione fisica migliora tantissimo i suoi giocatori. Alla fine di ogni allenamento eravamo sempre tutti morti, ma poi in campo.... La cosa che mi divertiva del boemo? La sua espressione. Sempre la stessa. Poteva accadere di tutto, dalla cosa peggiore a quella più bella.... In cinque anni di Roma lo scudetto mi è sempre sfuggito? Siamo arrivati tre volte secondi, ma come dice Conte i secondi posti non se li ricorda nessuno. Ancora fatico a digerire la stagione 2009-10 (quella del Triplete mourinhano, ndr). Avevamo recuperato 12 punti all’Inter, poi abbiamo buttato via tutto in casa perdendo contro la Samp. E pensare che alla fine del primo tempo vincevamo noi.... Perché a Roma i successi pesanti si contano sulle dita di una mano? Non saprei spiegarlo. E’ che a volte non c’è equilibrio a Roma. I tifosi sono tanti e caldissimi, se vinci ti portano realmente alle stelle, ma basta un niente, un mezzo passo falso e vai giù velocemente, molto velocemente".


"ECCO PERCHE' LASCIAI LA ROMA...." - "Se è vero che decisi di lasciare Roma il giorno in cui la mia compagna (in dolce attesa, ndr) venne insultata pesantemente in tribuna, all’Olimpico? Sì, da quel giorno non mi sentivo più dentro Roma".

"CAPELLO HA RAGIONE, CHAMPIONS ALLA NOSTRA PORTATA. BELLO RISENTIRE LA MUSICHETTA" - "Cosa mi ha dato la Juventus? Tanto. Innanzitutto mi ha fatto vincere uno scudetto. Forse, di certo Torino è una città decisamente più tranquilla per un giocatore, e questo conta. Non ne potevo più di rimanere a mani vuote. Capello dice che la Juve può giocarsela anche in Champions League? Beh, se lo dice uno che ha vinto tutto bisogna credergli. Non è un’opinione da poco. Questa Juve per vincere deve correre, sacrificarsi e lavorare duro. Con la mentalità della scorsa stagione possiamo raggiungere qualsiasi traguardo, ma se allenteremo la concentrazione non andremo da nessuna parte. Shakhtar e Chelsea mi ricordano qualcosa? Gli ucraini sono stati i miei ultimi avversari in Champions, contro i londinesi disputai invece la mia più bella partita di sempre (Stagione 2008-2009, quarta giornata del girone di qualificazione, Roma batte Chelsea 3-1. Doppietta di Vucinic!, ndr). Venivamo da una vittoria e due sconfitte. Non avevamo alternative: vincemmo con il Chelsea, ci esaltammo, per chiudere quindi in testa il girone. Poi, purtroppo, negli ottavi ci eliminò ai rigori l’Arsenal. Che cos’è la Champions League per me? Lo dice il nome: è la Liga dei Campioni. E’ qui che ti confronti con il meglio che c’è al mondo, è qui che capisci il tuo reale valore. Che bello risentire quella musichetta! L’Europa mi è mancata".

"CONTE IN PANCHINA PUO' INFLUIRE MOLTO, MA CARRERA..." - "Quanto può pesare l’assenza in panchina di Antonio Conte? Il mister sa farsi sentire, in effetti può influire parecchio durante la gara. Ma siamo fortunati, perché Carrera nel carattere è davvero simile a Conte. Posso garantirvi che arriva forte in campo (sorride, ndr)".

"PUNTO SU POGBA" - "Su quali giovani bianconeri scommetto? Pogba ha tutto: forza, tecnica, visione di gioco. E’ già pronto per i palcoscenici più importanti".

"IO E JOVETIC ALLA JUVE? UN ORGOGLIO PER IL MONTENEGRO" - "Il mancato arrivo di Jovetic alla Juve? Credo che in Montenegro sarebbero stati orgogliosissimi di avere due connazionali nel club più importante e prestigioso d’Italia".