Sentite Auricchio: "Tifo Napoli e la Juve a Pechino..."

19.08.2012 13:50 di  Sandro Scarpa   vedi letture
Sentite Auricchio: "Tifo Napoli e la Juve a Pechino..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nel bailamme di commenti "a freddo" su Juve-Napoli di Supercoppa, ogni tifoso partenopeo, magistrato, onorevole, attore, giornalista Rai, si e' sentito in dovere di inviare stilettate alla Vecchia Signora, e non poteva mancare quindi un "tifoso napoletano" reo confesso, che ha impostato gli anni piu' importanti della sua vita e la sua intera carriera al tentativo di distruggere la Juventus.

Parliamo di Attilio Auricchio, primo collaboratore scelto dal sindaco Luigi de Magistris dopo la vittoria elettorale, carabiniere, capo di gabinetto e ora anche capo dei vigili urbani di Napoli a soli 42 anni. Auricchio e' il celeberrimo colonnello dei carabinieri che con Guido Rossi, e Il PM Giuseppe Narducci sconvolse il calcio italiano nel 2006. Fu lui a mettere in piedi l'inchiesta Calciopoli, a guidare il team dell'arma che pedino' ed intercetto' Luciano Moggi e Antonio Giraudo per anni, omettendo le famose intercettazioni di Facchetti e altri Presidenti e Dirigenti, e portando avanti indagini piene di buchi e contraddizioni -altro che scommessopoli- che, nella famosa sentenza di Napoli al processo Moggi, non hanno rivelato alcuna prova di alterazione del torneo 2006-7. Quelle indagini, lette in controluce,  hanno invece rivelato decine di illeciti sportivi a carico di altre squadre, reati ormai prescritti viste le omissiomi di Auricchio e Narducci e la svogliatezza di Palazzi. Si e' scoperto da poco inoltre che l'allora colonnello Auricchio aveva nei suoi uffici un pc di proprietà di Tavaroli, a capo della branca di security aziendale Telecom sotto processo nel filone Ladroni e che proprio dagli uffici di Auricchio filtrarono documenti segreti, pubblicati sulla stampa romana dell'epoca che diedero il via al sommario processo sportivo. Ebbene, nonostante sia acclarato che quel processo sportivo e quell'indagine furono condotte in modo improprio, unidirezionale, impreciso e con numerose falle, il caro Palazzi e' ancora sulle breccia a decidere i destini del calcio italiano mentre Auricchio ha fatto carriera.

Ecco l'ultima perla di Auricchio al quotidiano Il Mattino, a margine di un'intervista sui parcheggiatori abusivi napoletani, che ovviamente non si lascia sfuggire l'occasione della ribalta per parlare di Juve e di calciopoli:  «qualcosa è cambiato grazie a quell’inchiesta anche se certi comportamenti lasciano ancora interdetti. Per chi tifo io? In tribunale l’ho dovuto dire sotto giuramento, un caso unico. Tifo Napoli che dubbio c’è? A Pechino però si è vista la vera Juve...».

Non crediamo sia il caso di commentare, piuttosto stendiamo un velo pietoso.

twitter: @SandroSca