MARCHISIO: "Squadra concentrata sull'evento. Conte per noi è un esempio, pensa solamente alla finale. Non metterò mai la 10 di Del Piero..."

08.08.2012 09:30 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
MARCHISIO: "Squadra concentrata sull'evento. Conte per noi è un esempio, pensa solamente alla finale. Non metterò mai la 10 di Del Piero..."
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport


Da Pechino rmbalzano le parole di Claudio Marchisio, protagonista della conferenza stampa odierna nel ritiro bianconero, a tre giorni dalla grande sfida di Supercoppa contro il Napoli. Il centrocampista torinese - anticipa Sky Sport - ha parlato della situazione di Antonio Conte, rimarcando la capacità e la forza della squadra di concentrarsi sull'evento. "E' chiaro che non è tranquillo per tutto quello che sta succedendo, ma lui per noi è un esempio perchè in campo non fa trasparire nulla, ci sgrida come sempre, lavora come sempre, ci trasmette la solita carica. Quindi per noi lui deve essere un grande esempio di come ci si debba concentrare solo ed esclusivamente sul lavoro. Noi pensiamo solo alla partita. Abbiamo la pelle dura e vedendo il mister, sempre concentrato, non possiamo non esserlo anche noi. Tutto quello che ci accade intorno non ci tocca, anzi, ci dà la carica. E’ un po’ l’indole di noi italiani...Dobbiamo dimostrare contro il Napoli di essere i più forti, ci giochiamo il primo trofeo della stagione, siamo i campioni in carica e vogliamo farlo vedere sul campo. Questa maglia ha sempre fame".

La gara di sabato è l’unico pensiero dei bianconeri ed è evidente anche quando viene chiesto a Marchisio quale partita sogni per la prossima stagione che vedrà la Juve in Champions e in quale stadio vorrebbe giocare: " A Pechino, contro il Napoli, vincendo", è la secca risposta.

Sull'avversario: "Negli ultimi anni sono cresciuti molto, con innesti di qualità e ci hanno sempre dato del filo da torcere. Come ho detto però i campioni in carica siamo noi e anche loro sanno si affrontare una squadra tosta, che vuole continuare a vincere".

Marchisio parla quindi dei nuovi arrivati: "D’altra parte lo scorso anno giocavamo una gara a settimana, per quanto con tutti i vari rinvii abbiamo attraversato un periodo in cui ci sono stati diversi turni infrasettimanali. C’era bisogno di forze fresche, anche a centrocampo, dove, dopotutto, di vincono le partite. La società si è mossa benissimo e Asamoah e Isla sono giocatori importanti, che hanno fatto la fortuna dell’Udinese in questi anni. Di Asamoah mi aveva parlato benissimo Di Natale, mentre eravamo in Nazionale e in effetti è un ragazzo splendido, oltre che un giocatore prezioso e duttile. Il mister lo ha provato come esterno di centrocampo nelle amichevoli e ha fatto benissimo, ma può giocare anche come mezz’ala".

Tornando alla gara contro il Napoli, è evidente il desiderio di rivincita di Marchisio. Dopo aver perso la finale di Coppa Italia contro i partenopei e quella dell’Europeo con la Spagna, per lui è giunto il momento di invertire la rotta: "Qualcuno dice che sia meglio non arrivare in finale se poi si deve perdere, ma io non sono d’accordo. Sono queste partite a far crescere un giocatore e ti permettono di imparare come affrontare quelle successive. Non c’è una favorita, si affronteranno due grandi squadre e vincerà chi ha più fame".

Sulla vittoria Scudetto: "Certo, dopo due stagioni deludenti ti passano tanti pensieri per la testa, ti chiedi se il problema sei tu. Però ho sempre tenuto duro, io come i miei compagni e l’enorme gioia che abbiamo provato quando abbiamo vinto lo scudetto è figlia anche di quei momenti. Quella vittoria ci ha dato fiducia, ora dobbiamo rimanere su quei livelli, perché troveremo di fronte a noi squadre ancora più agguerrite"

Claudio ha poi escluso di poter indossare la maglia numero 10 che fu di Alessandro Del Piero: "Il 10 l’ho indossato qualche volta nelle Giovanili e non nego che qualche anno fa, quando giocavo da attaccante, vestire quello della Prima Squadra era il mio sogno. Il 10 è stato indossato da campioni che con un tocco o un’invenzione incendiavano le folle, penso a Paltini, Baggio, Del Piero... Io però non sono quel tipo di giocatore. Credo di essermi ritagliato un’identità precisa e penso che l’8 mi si addica maggiormente".